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3 b)

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Avviamento giocoso allo sport

Insegnare a muoversi correttamente e con un po’ di controllo usando il gioco è stata una richiesta che ci è venuta dalla Scuola.
I bambini più piccoli (di 1ª e 2ª elementare) si fanno talmente prendere dall’idea di giocare che spesso non riescono a controllarsi, rischiano di farsi male e non si divertono perché si muovono senza regole.
Inoltre, se l’attrezzo di utilizzo è la palla, essa diventa un centro di attenzione e di possesso che coinvolge completamente tutte le pulsioni individuali degli allievi più grandi come dei più piccini.

I corsi di questo tipo prevedono l’impostazione psicomotoria al movimento con la presa di coscienza della postura e lo sviluppo delle capacità motorie di base, sempre proposte in forme giocate e diversificate, utilizzando anche tutti i piccoli attrezzi disponibili, in specie palle e palloni di tutte le misure.
Bisogna anche insegnare a saper rotolare e cadere, per poter affrontare sempre meglio le diverse situazioni giocate, valide anche per prevenire incidenti nell’attività e, di riflesso, nella vita quotidiana.


I contenuti didattici

È necessario sollecitare l’allievo a mobilitare le proprie risorse per apprendere e costruire i propri “saperi”: si investe molto sullo sviluppo dell’intelligenza, date le situazioni sempre diverse e inedite, quali i giochi di gruppo impongono.
Perché il bambino sia attore del gioco, si adatti alle regole (pratiche e morali), ne capisca la logica, scopra le valenze della relazione con gli altri, è indispensabile presentare obiettivi raggiungibili e motivanti. Se la “consegna” diventa gradualmente più difficile si ampliano i limiti delle possibilità individuali.
Far esplorare le possibilità personali con gli adattamenti alle diverse situazioni, far ripetere le prove per migliorarsi, dosare il confronto con i compagni, far vivere emozioni positive per superare paure e limiti, sono i contenuti da tenere sempre presenti.
Se, in base al numero degli iscritti, si potrà far lezione con gruppi omogenei per età, le indicazioni didattiche e contenutistiche avranno gradualità crescenti: si dovranno considerare anche le caratteristiche degli allievi e la tempistica di applicazione.


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